Il cranberry è da sempre uno dei più noti rimedi naturali contro la cistite. Negli ultimi anni, però, è arrivato il d-mannosio a “fargli concorrenza”. Meglio d-mannosio o cranberry? Su questo tema riportiamo l’esperienza del Naturopata Milo Manfredini, specialista nell’integrazione nutraceutica per le cistiti ricorrenti.
Meglio d-mannosio o cranberry? L’esperienza di Milo Manfredini
“Quando ho cominciato a praticare come Naturopata, ormai vent’anni fa, il cranberry sembrava uno dei più interessanti rimedi contro la cistite, e così iniziai a sperimentarlo con le mie clienti. Non posso dire che i risultati fossero inesistenti, ma non erano quello che speravo. Qualche persona aveva dei miglioramenti, altre nessuno. Spesso i risultati non erano stabili nel tempo. Cominciai a cercare delle alterative.
Nelle mie ricerche mi imbattei in una sostanza che non conoscevo, di cui durante i miei studi di Naturopatia nessuno mi aveva mai parlato. All’epoca, infatti, in Italia il d-mannosio era quasi sconosciuto. Aveva già una certa diffusione negli Stati Uniti, ma qui da noi pochissimi lo utilizzavano (e spesso facendoselo spedire proprio dall’America!)
Mi colpì il fatto che fosse una molecola così semplice: uno zucchero praticamente uguale al glucosio, se non per la conformazione spaziale leggermente diversa. Questa piccola differenza però ha enormi conseguenze sull’attività biologica, perché il d-mannosio non viene bruciato per produrre energia né viene immagazzinato sotto forma di glicogeno o convertito in grassi. Quando lo assumiamo per via orale, viene rapidamente assorbito e poi subito eliminato per via renale. Lo ritroviamo quindi così com’è nelle urine, proprio dove serve!
Il fatto che “attraversi” semplicemente il nostro corpo, senza interagire in modo significativo con l’organismo, è un’altra caratteristica che mi ha subito interessato, perché significa che il rischio di effetti avversi è ridotto al minimo. In effetti il d-mannosio è estremamente sicuro, può essere utilizzato da tutti senza rischi. Al massimo, se ne assumiamo troppo, non verrà del tutto assorbito e creerà qualche disagio a livello intestinale.
Un’altra caratteristica che istintivamente mi è piaciuta è il suo meccanismo d’azione estremamente semplice. Il d-mannosio intrappola i batteri presenti nell’urina e impedisce che aderiscano alla vescica, e quindi che creino infezione; diventati innocui, i batteri vengono poi eliminati con la minzione. Quest’azione puramente meccanica (il d-mannosio non uccide i germi né li danneggia in alcun modo) fa sì che i batteri non possano sviluppare resistenza verso questa sostanza.
Il d-mannosio, insomma, mi interessava. Non restava che testarlo: meglio il d-mannosio o il cranberry?
Consigliandolo alle mie clienti mi resi presto conto che il d-mannosio era quello che stavo cercando. Messe a punto le corrette modalità di assunzione, la stragrande maggioranza delle persone riuscivano a risolvere il loro problema di cistiti! Decisi quindi di abbandonare il cranberry e di concentrare sul d-mannosio i miei programmi di integrazione contro la cistite.”
D-Mannosio contro cranberry: i dati scientifici
“Negli anni ho continuato a tenermi aggiornato sulla ricerca scientifica relativa a entrambi questi rimedi, e i dati mi danno ragione.
Nel 2012 una importante revisione di tutti gli studi fino ad allora effettuati sul cranberry ha concluso che questo rimedio non sembra dare alcun beneficio significativo, e dunque i medici non dovrebbero consigliarlo per la prevenzione della cistite ricorrente.
La revisione più recente, pubblicata nel 2021, sembra in parte riabilitare il cranberry. Includendo anche tutti gli studi più recenti, i ricercatori concludono che l’assunzione di questo rimedio riduce il rischio di cistite del 30%. Questo significa che, in media, i pazienti che lo assumono possono aspettarsi circa un terzo di recidive in meno rispetto a quelli che non assumono nulla. Ma, nella pratica, quanto è soddisfacente questo risultato?
Pensiamoci un attimo. Un terzo di recidive in meno significa che, per esempio, un paziente che nell’ultimo anno ha avuto 6 episodi di cistite (una situazione piuttosto tipica) assumendo cranberry potrebbe ridurre le sue recidive a 4 in un anno. Non proprio un successo, vero? Questo paziente rientrerebbe ancora nella diagnosi di cistite ricorrente, e dal punto di vista soggettivo difficilmente sarebbe soddisfatto dei risultati ottenuti.
I dati scientifici relativi al d-mannosio sono molto diversi. Dagli studi finora effettuati, infatti, emerge che l’assunzione di questo zucchero riduce il rischio di cistiti ricorrenti di ben il 77%! Questo significa che, assumendo d-mannosio, il nostro paziente dell’esempio precedente passerebbe da 6 a 1-2 recidive nel corso di un anno. È un’efficacia paragonabile a quella della profilassi antibiotica, ma senza nessun effetto collaterale!”
E gli effetti collaterali?
“C’è poi il tema dei possibili effetti avversi. Il d-mannosio, come ho detto, non ne ha. Il cranberry invece ha il problema di acidificare le urine. Sappiamo che i batteri sopravvivono a pH molto bassi, quindi acidificare le urine non è utile per eliminarli. Al contrario acidificare le urine per lunghi periodi, come succede nel trattamento della cistite ricorrente, diventa irritante per le mucose della vescica ed è quindi controindicato. Non a caso le persone che soffrono di cistite interstiziale (nella mia pratica ne ho conosciute molte) non possono assumere cranberry!
Pochissimi poi sono a conoscenza di due ulteriori conseguenze dell’acidificazione urinaria: in ambiente acido la naturale risposta immunitaria dell’organismo è meno efficiente, e anche gli antibiotici perdono di efficacia!
Queste considerazioni mi spingono a controindicare non solo il cranberry, ma anche tutti gli altri rimedi acidificanti, come metionina e ibisco.”
Concludendo
“La mia esperienza non mi lascia dubbi: tra i rimedi naturali indicati in caso di cistite, il d-mannosio è meglio del cranberry. Questo mi ha portato a formulare dapprima l’integratore UROGYN, che da oltre dieci anni è alla base dei programmi di integrazione che propongo a chi soffre di cistite ricorrente, e poi tutti gli altri prodotti della linea.”