CISTITI: QUANDO DIVENTANO RICORRENTI

Le cistiti sono patologie estremamente comuni: si stima che oltre la metà delle donne ne soffra almeno una volta nella vita.

In molti casi si tratta di episodi occasionali, che grazie a una adeguata terapia antibiotica si risolvono rapidamente e in maniera completa, senza lasciare nessun seguito. Ma purtroppo in altri casi (e sono un numero considerevole) le cose non sono così semplici. Infatti il 30-50% delle donne che sviluppano un episodio di cistite ne avranno almeno un altro entro 6 mesi. In questi casi ci troviamo di fronte a un problema di cistiti ricorrenti.

Parlando delle cause della cistite abbiamo messo a fuoco che quando si presenta un episodio di cistite significa che, a monte, si è verificata un’alterazione dell’equilibrio intestinale e vaginale. Questo, in linea generale, vale sia per le cistiti occasionali che per quelle ricorrenti. Ma perché è così comune, poco dopo il primo episodio di cistite, averne un secondo? E poi magari un terzo, un quarto e così via… fino ad avere recidive addirittura ogni mese?

Cistiti occasionali e ricorrenti: le differenze

Ci sono alcune differenze fondamentali tra le cistiti occasionali e quelle ricorrenti. Quando si soffre di cistite ricorrente significa che si sono innescati alcuni meccanismi che predispongono a nuovi e sempre più frequenti episodi. Un vero e proprio circolo vizioso, in cui ad ogni infezione diventa sempre più facile sviluppare recidive.

Vediamo allora quali sono questi meccanismi. Perché la cistite, da occasionale, diventa ricorrente?

cistiti

Antibiotici

Il primo meccanismo è collegato all’assunzione di antibiotici. Sappiamo tutti che la cistite si cura con gli antibiotici, che eliminano i batteri patogeni presenti in vescica. Questi farmaci però agiscono anche su tutti gli altri batteri che vivono nel nostro organismo (il cosiddetto microbiota), eliminandone una certa parte. In particolare il microbiota intestinale e vaginale vengono fortemente alterati, e si creano dei “vuoti” che possono essere rapidamente occupati da batteri patogeni.

Ecco quindi che la terapia antibiotica, se da un lato cura l’episodio di cistite in corso, dall’altro crea proprio quello squilibrio intestinale e vaginale che è una delle condizioni affinché si sviluppino recidive!

Glicosaminoglicani

Il secondo meccanismo che entra in gioco nelle cistiti ricorrenti è l’alterazione dei glicosaminoglicani vescicali. Si tratta di uno strato di materiale gelatinoso che ricopre la superficie interna della vescica, difendendola dall’adesione dei batteri e rendendola impermeabile all’urina e alle sostanze tossiche in essa contenute.

Le frequenti infezioni urinarie possono danneggiare questo strato protettivo, rendendo la vescica più vulnerabile all’attacco dei batteri patogeni. Quindi: più soffriamo di cistiti, più i glicosaminoglicani si deteriorano, e più diventa facile che si verifichino nuove cistiti.

Biofilm e comunità batteriche intracellulari

Un terzo meccanismo tipico delle cistiti ricorrenti è la formazione, all’interno della vescica, di biofilm e colonie batteriche intracellulari.

I biofilm sono aggregati di batteri circondati da una rete di sostanze, prodotte da loro stessi, che formano una massa limacciosa. Questa matrice in cui sono immersi rende i batteri praticamente inattaccabili sia dagli antibiotici che dalle nostre difese immunitarie.

Un esempio di biofilm che tutti conosciamo è quello della placca dentale, ma le ultime ricerche in campo medico mostrano che i biofilm si possono formare praticamente in tutti i tessuti dell’organismo (oltre che, con grande facilità, su qualsiasi corpo estraneo come un catetere urinario). E sono responsabili di gran parte delle infezioni croniche o recidivanti: infatti il biofilm, essendo resistente agli antibiotici e alle difese immunitarie, può restare attaccato ai tessuti per lunghi periodi, mentre periodicamente alcuni batteri se ne distaccano e generano una recidiva.

Le comunità batteriche intracellulari sono una scoperta molto recente. I ricercatori hanno compreso che alcuni batteri uropatogeni, tra cui Escherichia coli, non solo aderiscono all’esterno delle cellule, ma sono anche in grado di penetrare al loro interno! Qui si trovano in un ambiente protetto, al sicuro sia dalle difese immunitarie che dagli antibiotici; e possono restarci, in stato dormiente, anche per mesi.

Nel frattempo, all’esterno i batteri sono stati completamente eliminati, e quindi i sintomi della cistite sono scomparsi e l’urinocoltura è negativa. Ma presto o tardi la colonia intracellulare si riattiva, e i batteri fuoriescono: ecco che abbiamo un nuovo episodio di cistite!

La soluzione

Dopo quanto abbiamo detto è chiaro che, quando le cistiti diventano ricorrenti, gli antibiotici non bastano più a debellarle. Anzi, diventano uno dei fattori che mantiene il problema!

Occorre affrontare i meccanismi che hanno permesso alla cistite di trasformarsi da occasionale a ricorrente. Ed è proprio questo che fa il nostro programma di integrazione dedicato a chi soffre di cistiti ricorrenti!

Per saperne di più leggi la nostra Guida Naturopatica per chi Soffre di Cistite:

Guida Cistite

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