La cistite è una delle infezioni più comuni tra gli anziani. Vediamo perché, come riconoscerla e come affrontarla.
Cause della cistite negli anziani
Nelle persone anziane la cistite, e più in generale le infezioni urinarie, sono molto comuni. Ma perché?
Uno dei motivi è che, con il passare degli anni, le difese dell’organismo diventano sempre meno efficienti: si parla proprio di immunosenescenza, ossia invecchiamento immunitario. Questo mette gli anziani a maggior rischio di infezioni, e soprattutto forme gravi di infezione; ma anche di tumori e di malattie autoimmuni (si riduce la capacità del sistema immunitario di distinguere ciò che è estraneo da ciò che appartiene all’organismo, e quindi aumenta il rischio di attacchi indirizzati verso organi e tessuti).
L’incapacità di svuotare completamente la vescica rappresenta un importante fattore in grado di aumentare il rischio di cistiti, perché il ristagno anche di piccole quantità di urina facilita enormemente la proliferazione batterica. Può essere legata alla perdita di tono dei muscoli del pavimento pelvico, al prolasso degli organi pelvici (nella donna) o all’ipertrofia prostatica benigna (nell’uomo).
Anche l’incontinenza urinaria e l’uso di assorbenti o pannoloni può aumentare la proliferazione batterica.
Una eventuale incontinenza fecale è ovviamente un problema a causa della contaminazione diretta degli organi genitali e dell’uretra da parte dei batteri fecali.
Gli anziani poi soffrono più spesso di malattie, come il diabete o le patologie neurodegenerative, che aumentano il rischio di cistite.
Per le donne, una causa molto importante di cistite è la carenza ormonale che caratterizza il periodo successivo alla menopausa. Come abbiamo spiegato dettagliatamente in questo articolo, gli ormoni estrogeni hanno un’azione nutritiva e protettiva sull’apparato urinario, in particolare sui tessuti dell’uretra e della base della vescica. Venendo a mancare l’azione degli estrogeni, questi tessuti cominciano a soffrire, ad assottigliarsi, ad essere maggiormente irritabili e più facilmente attaccabili dai batteri.
Inoltre il microbiota vaginale cambia: i benefici lattobacilli non sono più dominanti e facilmente la vagina può essere colonizzata da batteri, come Escherichia coli, che spostandosi verso le vie urinarie causano cistite.
Questi processi innescati dalla carenza di ormoni sessuali possono essere più o meno pronunciati e più o meno rapidi. Anche se la menopausa è arrivata a 50 anni, le sue conseguenze (in termini di comparsa delle cistiti) possono farsi sentire anche vent’anni dopo.
Sintomi della cistite negli anziani
Nelle persone anziane, e soprattutto molto anziane, la cistite può provocare sintomi atipici e non facilmente riconducibili a un problema urinario. Invece della sintomatologia classica (che include necessità frequente di urinare, bruciore/dolore alla minzione e dolore al basso ventre) possono essere presenti segni generici come:
- stato confusionale, stordimento, perdita di coordinazione nei movimenti
- agitazione, comportamenti insoliti, fino a vere e proprie allucinazioni
- letargia
- incontinenza, oppure al contrario tendenza a trattenere le urine
- febbre, nausea, vomito. Questi sintomi, se presenti, devono far pensare che l’infezione sia arrivata ai reni, e quindi non si tratti di semplice cistite bensì di pielonefrite.
Infezioni urinarie nella terza età, come affrontarle
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Per ridurre il rischio di incorrere in episodi di cistite, è importante anche seguire alcune buone norme:
- bere tanto, abitudine che a volte gli anziani tendono a trascurare
- avere cura di mantenere regolare l’intestino, intervenendo in caso di stitichezza
- non trattenere mai a lungo l’urina
- se si utilizzano prodotti assorbenti per l’incontinenza cambiarli di frequente.
Per le donne inoltre si può considerare insieme al ginecologo l’opportunità di iniziare una terapia ormonale locale (crema o ovuli vaginali), che contrasta efficacemente gli effetti della carenza ormonale senza rischi o effetti negativi a livello sistemico.