Se soffri di cistiti ricorrenti è probabile che altre donne della tua famiglia (mamma, nonna, sorelle) abbiano o abbiano avuto lo stesso problema. Ti sei mai chiesta perché? È solo un caso, o la cistite può effettivamente essere ereditaria?
È un argomento di cui si parla poco. In rete troverai pochissime (e incomplete, se non scorrette) informazioni a riguardo, e se domandi al tuo medico è probabile che neanche lui saprà risponderti in modo preciso. I medici non sono formati perché le conoscenze scientifiche su questo tema sono recenti e ancora parziali, e occorre parecchio tempo affinché le informazioni “filtrino” dal mondo della ricerca a quello della pratica medica.
Noi però ci siamo documentati leggendo direttamente gli studi scientifici. E abbiamo scoperto che: sì, la cistite può essere ereditaria. O meglio, la predisposizione genetica alle infezioni urinarie non solo esiste ma, probabilmente, è molto significativa.
Anzitutto i dati statistici confermano l’impressione, che forse hai anche tu, che la cistite sia una malattia di famiglia. La maggior parte delle donne che soffrono di cistite, infatti, hanno almeno una parente stretta che ne soffre anch’essa. Il rischio di sviluppare cistiti ricorrenti aumenta a seconda del numero di parenti che ne soffrono: con una il rischio triplica, con due diventa addirittura 5 volte tanto.
Ma a cosa è dovuta questa componente ereditaria della cistite?
Una prima spiegazione è che alcune condizioni che aumentano il rischio di cistite hanno esse stesse una certa familiarità: l’obesità, il diabete, l’ipertono dei muscoli del pavimento pelvico, l’intestino irritabile con conseguente aumento della porosità intestinale (abbiamo trattato il rapporto tra queste problematiche e la cistite in articoli dedicati). Ereditando queste condizioni, quindi, si eredita anche il maggior rischio di cistite ad esse collegato.
Ci sono poi anche ragioni più specifiche. Una di queste ha a che vedere con il funzionamento del sistema immunitario, in particolare la sua parte cosiddetta innata (o aspecifica), che costituisce la prima linea di difesa. Vediamo meglio.
L’arrivo in vescica di qualche batterio patogeno, come Escherichia coli, è probabilmente un evento piuttosto frequente. Non appena i batteri si attaccano alle cellule della vescica, queste danno l’allarme e producono una serie di sostanze che hanno l’obiettivo di richiamare in vescica i neutrofili (un tipo di globuli bianchi), soldati di prima linea che dovrebbero fagocitare e digerire i batteri. Se tutto va come dovrebbe, probabilmente questi attacchi batterici vengono sventati sul nascere senza che nemmeno ce ne accorgiamo.
Ma se questa complessa risposta immunitaria non è perfettamente bilanciata (e questo dipende in larga misura dal nostro DNA) ci saranno più probabilmente dei problemi. Se la risposta è troppo debole i batteri riusciranno a moltiplicarsi; se è troppo aggressiva danneggerà anche i nostri tessuti. In entrambi i casi il risultato sarà la cistite.
Un altro fattore ereditario della cistite ha a che fare con la proteina di Tamm-Horsfall. Si tratta della proteina più abbondante nell’urina, che ha la doppia funzione di proteggere dai calcoli renali e dalle infezioni. È infatti ricchissima di D-Mannosio, uno zucchero che si lega alle “zampette” di E. coli impedendogli di aderire alla vescica (esattamente lo stesso meccanismo d’azione del D-Mannosio che si utilizza come integratore contro la cistite). Se, per cause genetiche, la produzione di proteina di Tamm-Horsfall è carente, le vie urinarie avranno meno difese contro le infezioni.
La familiarità non è una condanna
Appurato che, se soffri di cistite ricorrente, è probabile che la causa stia anche in una certa componente ereditaria, questo cosa significa? Che sei condannata ad avere questo problema e non puoi farci nulla?
Al contrario. La predisposizione genetica è solo, per l’appunto, una predisposizione, e non ha nessun potere in assenza di fattori scatenanti. Anche in presenza di una certa ereditarietà, risolvere gli altri fattori significa risolvere il problema delle cistiti.
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