INFEZIONI URINARIE E MALATTIE NEURODEGENERATIVE: UN COLLEGAMENTO SOPRENDENTE

Hai mai pensato che una comune infezione delle vie urinarie, come la cistite, possa avere un legame con gravi patologie del cervello? Sembra sorprendente, ma la ricerca scientifica sta scoprendo una possibile connessione tra infezioni urinarie e malattie neurodegenerative.

Parliamo di un gruppo di malattie che colpiscono il sistema nervoso chiamate sinucleinopatie, cioè “malattie dell’alfa-sinucleina”. Le più conosciute sono il morbo di Parkinson, la demenza a corpi di Lewy e l’atrofia multisistemica.

Cosa le accomuna? Il problema sta in una proteina chiamata appunto alfa-sinucleina. Normalmente questa proteina aiuta i neuroni a comunicare correttamente tra loro. Ma in queste malattie l’alfa-sinucleina si comporta in modo strano: cambia forma e si aggrega creando filamenti all’interno delle cellule nervose, il che le impedisce di svolgere la propria funzione. Gli aggregati di alfa-sinucleina danneggiano le cellule, disturbano la loro comunicazione, e alla fine le portano a morire.

La cosa preoccupante è che questa proteina difettosa può propagarsi da una cellula all’altra del sistema nervoso, un po’ come fanno i prioni in altre malattie. Le cellule malate rilasciano gli aggregati di alfa-sinucleina, le cellule vicine li assorbono e, una volta dentro, anche l’alfa-sinucleina normale che si trova lì inizia ad aggregarsi. Questo processo fa sì che la malattia peggiori nel tempo, estendendosi a parti sempre più ampie del sistema nervoso.

Spesso, chi soffre di sinucleinopatie ha anche problemi urinari, come vescica iperattiva, incontinenza o difficoltà a svuotare completamente la vescica. Questi disturbi, che dipendono dall’interessamento di quella parte del sistema nervoso che controlla le funzioni automatiche del corpo, favoriscono le infezioni urinarie ricorrenti.

Ma la ricerca più recente suggerisce che le infezioni urinarie potrebbero non essere solo una conseguenza delle malattie neurodegenerative, ma forse addirittura un fattore che contribuisce a innescarle.

I ricercatori si sono concentrati in particolare sull’atrofia multisistemica, dove spesso i sintomi legati alle vie urinarie sono tra i primi a comparire. Ed ecco cos’hanno scoperto.

Uno studio importante in Danimarca

Anzitutto è stato condotto un grande studio analizzando i dati sanitari dell’intera popolazione danese, cioè oltre 5 milioni di persone. Gli scienziati volevano capire se ci fosse una correlazione tra avere infezioni urinarie e sviluppare successivamente atrofia multisistemica. Per essere sicuri di contare solo le infezioni realmente precedenti all’esordio della malattia, e non quelle che potevano essere un suo sintomo precoce, hanno considerato solo le infezioni urinarie avvenute almeno due anni prima della diagnosi di atrofia multisistemica.

I risultati sono stati molto chiari: quasi la metà delle persone con atrofia multisistemica aveva avuto un’infezione urinaria tra 2 e 8 anni prima della diagnosi. Mentre, tra le persone sane, solo meno di un quarto avevano avuto infezioni urinarie. Questo significa che le infezioni urinarie aumentavano di tre volte la probabilità di sviluppare atrofia multisistemica.

È importante ricordare che uno studio come questo mostra una forte correlazione, ma non prova in modo definitivo che siano le infezioni urinarie a causare la malattia neurodegenerativa. È però un indizio molto potente.

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Cosa succede nel corpo?

Per capire in che modo una semplice cistite, patologia che apparentemente è confinata alla vescica, possa essere collegata a una malattia del cervello, i ricercatori hanno effettuato una serie di esperimenti sui topi.

Sappiamo che, durante un’infezione urinaria, un tipo di cellule immunitarie chiamate neutrofili arrivano in vescica in grande quantità per combattere i batteri. Ebbene, i ricercatori hanno scoperto che i neutrofili contengono alfa-sinucleina al loro interno, una caratteristica che finora si pensava esclusiva delle cellule nervose. Non solo, ma la rilasciano all’esterno come parte delle “trappole extracellulari”, strutture che usano per intrappolare e uccidere i batteri (il che suggerisce che l’alfa-sinucleina potrebbe avere anche funzioni, finora sconosciute, legate alle difese immunitarie). Inoltre, lo stress ossidativo creato dai neutrofili stessi per contrastare i batteri sembra stimolare l’alfa-sinucleina ad aggregarsi in modo anomalo.

Una volta stabilito che l’infezione può far aggregare l’alfa-sinucleina nella vescica, il passo successivo era capire se la proteina difettosa potesse in qualche modo raggiungere il sistema nervoso centrale. In un altro esperimento, i ricercatori hanno iniettato aggregati di alfa-sinucleina “malata”, prelevata da pazienti con atrofia multisistemica, nel tessuto della vescica dei topi. Nove mesi dopo, questi animali hanno sviluppato alcuni sintomi simili a quelli dell’atrofia multisistemica (problemi a camminare e a coordinare i movimenti fini), e sono stati trovati alti livelli di alfa-sinucleina malata nel loro midollo spinale. Questo dimostra che, attraverso i nervi che innervano la vescica, gli aggregati di alfa-sinucleina possono davvero spostarsi dalle vie urinarie fino al sistema nervoso centrale, causando danni.

La conclusione dei ricercatori

Gli studi sui topi dimostrano che le infezioni urinarie possono favorire la formazione di aggregati anomali di alfa-sinucleina nella vescica, e che questi aggregati possono viaggiare attraverso le vie nervose che collegano la vescica al sistema nervoso centrale, contribuendo allo sviluppo di malattie neurodegenerative.

Considerando anche la forte correlazione trovata nello studio danese tra infezioni urinarie e una futura diagnosi di atrofia multisistemica, è ragionevole pensare che in alcune persone infezioni periferiche come la cistite possano agire da “scintilla” per innescare la malattia. Addirittura, in certi casi, il processo patologico potrebbe iniziare proprio nella regione urogenitale.

Questa ricerca apre nuove prospettive sull’origine delle sinucleinopatie e sottolinea l’importanza di comprendere meglio il legame tra infezioni comuni e malattie neurodegenerative.

Fonti scientifiche

Peelaerts, W., Mercado, G., George, S., Villumsen, M., Kasen, A., Aguileta, M., … & Brundin, P. (2023). Urinary tract infections trigger synucleinopathy via the innate immune response. Acta neuropathologica145(5), 541-559. https://doi.org/10.1007/s00401-023-02562-4

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